Bruxismo: cause e trattamenti

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Il bruxismo è la tendenza a compiere movimenti mandibolari inconsci che portano a digrignare (sfregare) o stringere i denti durante il sonno,( e non solo….) con il risultato di usurarne la superficie. In presenza di questo disturbo le arcate dentarie, che dovrebbero toccarsi solo durante la masticazione e durante la deglutizione, entrano in contatto tra loro in sovraserraggio a causa dell’iperattività dei muscoli masticatori, che si contraggono.

Di solito il digrignamento si verifica durante le ore di riposo (bruxismo notturno), ma c’è anche chi “bruxa” durante le ore diurne : in questo caso si parla di bruxismo diurno, un disturbo che colpisce soprattutto i giovani, le persone molto ansiose e gli sportivi che, durante l’esercizio fisico, tendono a serrare molto la mandibola.

Il bruxismo può avere delle complicanze di non poco conto che non riguardano solo la zona orale. Agire per tempo è quindi fondamentale per evitare il degenerare della situazione. Ecco quali sono le cause e i rimedi del bruxismo.

Quali sono le cause del bruxismo?

A onor del vero, le fonti che generano il bruxismo non sono ancora del tutto chiare, ma è certo che concorrono diversi fattori. Le cause più frequenti sono psicologiche: lo stress accumulato durante il giorno, la tensione nervosa, le frustrazioni, le emozioni inespresse, l’ansia e il senso di competizione nello sport.

Alcuni studi recenti suggeriscono che il fenomeno tende a manifestarsi nelle 24-36 successive a un evento psicologicamente traumatico, come la separazione dal coniuge, la perdita del lavoro o un trasloco. Stando agli psicologi, chi tende a digrignare i denti è una persona che ha l’abitudine di rimuginare e che reprime la rabbia.

Anche stili di vita poco salutari come il tabagismo, il consumo di alcol e la caffeina possono favorirne l’insorgenza. Oltre allo stress, possono entrare in gioco problemi di malocclusione dentale, ovvero il non perfetto allineamento tra i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore.

In alcuni casi il bruxismo può essere il risultato della perdita o della rottura di uno o più elementi dentari, di una capsula troppo lunga o del cosiddetto “morso profondo” in cui, a bocca chiusa, gli incisivi superiori coprono in modo eccessivo o completamente quelli inferiori. È stato ampiamente dimostrato che anche i problemi posturali possono rappresentare un fattore di rischio per l’insorgenza del bruxismo…e viceversa naturalmente!!

Sintomi del bruxismo

I principali segnali spia del bruxismo sono l’abrasione delle superfici dentali, la presenza di scheggiature o incrinature sia dei denti naturali sia dei lavori odontoiatrici (corone, otturazioni, ecc.) e la sensazione di tensione all’articolazione temporo-mandibolare al risveglio.

In caso di bruxismo da serramento, le continue sollecitazioni producono piccole fessure dello smalto. Spesso chi dorme accanto a chi soffre di bruxismo può accorgersi della presenza di questa parafunzione a causa del rumore prodotto dallo sfregamento dei denti. Altre conseguenze del digrignamento sono l’aumento di sensibilità dei denti al caldo e al freddo, l’insonnia, il dolore che aumenta in seguito a stimoli meccanici e la difficoltà ad aprire e chiudere la bocca. Inoltre la forte contrazione dei muscoli coinvolti nella masticazione provoca una ricaduta a livello di collo, spalle e retroccipite, con conseguente ricorrenza di mal di testa.

Quali sono le cure del bruxismo?

Al momento non esiste una strategia terapeutica definitiva che possa risolvere il problema; infatti, molte forme di bruxismo richiedono un continuo follow-up per tenere a bada i sintomi. Innanzitutto, se sospetti di essere un bruxista, devi prendere subito un appuntamento con il tuo dentista di fiducia che, controllando la bocca, verificherà la presenza di usura dei denti o di muscoli masticatori ipersviluppati.

In caso di bruxismo notturno, per proteggere i denti dallo sfregamento continuo lo specialista ti consiglierà l’uso di un bite, uno specifico apparecchio in resina e silicone realizzato su misura a partire dalle impronte delle arcate dentarie del paziente che va indossato di notte, prima di coricarsi. Il bite, oltre a evitare l’usura dei denti, allevia la tensione mandibolare e rilassa i muscoli adibiti alla masticazione.

Altra importante funzione del Bite è , se confezionato su parametri stabilometrici , quella di riequilibrare la posizione e la funzione mandibolare.

Assolutamente da evitare sono i bite preformati acquistabili anche in farmacia, i quali, avendo misure standard, non sono precisi e possono provocare infiammazioni. Gli esperti consigliano di rivolgersi all’odontoiatra che provvederà a realizzare un prodotto studiato ad hoc sulla conformazione del paziente.

Trattandosi di un disturbo multifattoriale, al bite possono essere affiancati diversi interventi terapeutici personalizzati in base alla causa fisica o psicologica che ha determinato il problema.

Se prevale il fattore psicologico, può giovare l’approccio cognitivo-comportamentale che aiuta a ridurre l’ansia e a trovare strategie di controllo sulla muscolatura masticatoria. È consigliabile cercare di alleviare le tensioni accumulate durante la giornata con tecniche di rilassamento come massaggi, yoga, training autogeno e esercizi di respirazione.

Talvolta si ricorre agli psicofarmaci (ansiolitici, antidepressivi) che però non sempre funzionano e possono addirittura peggiorare la situazione. In alcuni casi può essere d’aiuto assumere dei farmaci miorilassanti, che servono a rilassare la muscolatura.

Se il bruxismo è causato da malocclusione dentale, il trattamento ortodontico e/o protesico è la cura appropriata al fine di ottenere la perfetta aderenza dell’arcata dentale superiore con quella inferiore e curare il digrignamento.

Visto il legame stretto tra postura e denti, negli ultimi anni per curare il bruxismo si ricorre anche a sedute di fisioterapia e riabilitazione temporo-mandibolare allo scopo di ripristinare la postura e rilassare le strutture contratte.

Come prevenire il bruxismo

Per prevenire il bruxismo è importante prestare attenzione allo stile di vita, limitando i fattori di stress che sono alla base del disturbo. A tal riguardo, è consigliabile evitare i ritmi di vita frenetici, ridurre il consumo di caffeina, specialmente la sera, perché può provocare nervosismo e ritardare il sonno, ed evitare il fumo e le bevande alcoliche.

Prima di coricarsi è preferibile non distrarre il cervello con smartphone, videogiochi e altre attività che accendono troppo la mente. Infine, si raccomanda di fare una visita odontoiatrica di controllo almeno una volta l’anno per verificare la presenza di danni provocati dal digrignamento.

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